Pesca a mosca in Limentra e Reno, per insidiare trote e cavedani.
Ritrovo di buon ora a Casalecchio, e partenza con destinazione “Ponte della Venturina“.
Ci avevano parlato bene del tratto del fiume Limentra che dal lago di Pavana confluisce nel Reno, in località Ponte della Venturina, e così questa mattina abbiamo deciso di farci un salto.
Siamo in 3: oltre a me e Simone, si è aggiunto anche Mirko, compagno di pesca a mosca e di serate a dressing.
Arriviamo sul posto e parcheggiamo proprio a ridosso del fiume.
Preparate le canne da mosca, ci mettiamo in cammino, ed incontriamo subito una persona molto cordiale che dice di occuparsi, come volontario, della “pulizia delle sponde” di quel tratto di fiume, ed iscritto ad una associazione di tutela del Limentra ed alto Reno.
Ci racconta infatti di aver partecipato ad una sostanziosa immissione di avannotti di trota fario, nell’ordine di 20.000 unità, di taglia sui 10/12 Cm.
Perché non crederci?
Non ci resta che sperare che questi neonati abbiano un futuro felice in queste acque cristalline e che possano crescere serenamente.
Da parte nostra, ritorneremo quando saranno più adulti 🙂
Siamo però fiduciosi per la loro sopravvivenza, perché l’ossigenazione del fiume è garantita dal lago di Pavana, profondo bacino artificiale che si trova circa a 2,5 Km a monte di questo tratto di fiume, oggetto della nostra perlustrazione odierna.
L’ambiente merita davvero
Risalendo il fiume, si giunge ad un vecchio mulino ristrutturato, oggi sede di un graziosissimo Bed & Breakfast.
Si tratta del Mulino di Chicon, appartenuto ai nonni di Francesco Guccini e rimasto di proprietà della famiglia che ne ha fatto un gioiellino; merita davvero una visitina, ve lo consiglio!!!
Qui maggiori informazioni.
Se da un lato l’ambiente fantastico ci appaga abbondantemente, ciò non si può dire per la pesca.
Attorno a noi ci sono delle copiose schiuse di Effimere e anche la superficie dell’acqua porta a valle molte “spent” che però non generano alcun movimento a galla.
Considerando ciò, ed anche il fatto che a parte qualche avannotto non abbiamo visto altro, dopo un paio di ore decidiamo di scendere più verso valle, sul Reno sperando in qualche cavedanello.
Nel tragitto del ritorno, comincia a piovere…un déjà vu che da tre settimane a questa parte non ci dà tregua nei weekend.
Arriviamo a Lama di Reno ed in questo momento non piove.
Rimontiamo le canne e scendiamo al fiume.
I cavedani bollano nelle correntine e vengono a curiosare i nostri terrestrial, creazioni di una serata a dressing, e cominciamo a prenderne.
Ma il déjà vu è in agguato, e dopo un’oretta ricomincia a piovere, questa volta decisamente.
Per quanto mi riguarda, ritengo che sia giunto il momento di ritornare alla macchina anche perché il tempo a mia disposizione è terminato e devo ritornare a casa per sbrigare alcune “facende” domestiche.
Sono della mia idea anche Simone e Mirko, ed arriviamo alle macchine bagnati ma contenti.
In un’oretta abbiamo preso infatti una decina di cavedani ed una discreta carpa, catturata, anche questa a secca, da Mirko.
Ci ripromettiamo di ritornare, avendo più tempo a nostra disposizione e magari…senza che piova!!! 🙂
Ecco una mia cattura, un cavedano con una evidente beccata di cormorano, oramai diventato un vero flagello dei nostri fiumi…
Buona LIBERAZIONE a tutti !!!