Pesca a mosca sul Sarca
Simone ed io non ce la facevamo più!!!
Divertenti i laghetti, ma il fiume ci mancava troppo.
E così decidiamo di fare la pazzia: destinazione “PESCA A MOSCA SUL FIUME SARCA” per una due giorni in assoluto relax.
Partiti giovedì sera, ci siamo diretti a Mezzana, nostra base di appoggio per la notte, per poi scatenarci in un venerdì e sabato a pesca.
Le previsioni metereologiche ci davano due giorni di sole e caldo facendoci ben sperare in qualche preda da insidiare con la SECCA.
Ma non era tutta farina del nostro sacco: infatti Giorgio, pescatore a mosca autoctono del luogo e che abbiamo avuto il piacere di “conoscere” tramite internet, ci aveva dato tutte le indicazioni del caso affinchè potessimo giocarci tutte le nostre carte migliori
Ottima cosa, ma voleva anche dire che non potevamo poi vantare scuse…
Venerdì, usciamo di casa alle 7,30 e, dopo una zuccherosa colazione alla pasticceria “Da Renato“, finalmente si parte: Dimaro, Madonna di Campiglio, Pinzolo….Spiazzo.
Qui, lasciamo la macchina dopo il palazzetto sportivo e comincia la nostra avventura.
Direi che anche Simone la pensa come me …. un gran bel posto!!!
Zona Nk2
Cominciamo a risalire la sponda destra, per il momento siamo da soli.
La pesca a ninfa non è la nostra specialità, ma sapevamo prima di partire che per buona parte della giornata quella sarebbe stata la tecnica da praticare e così, per cominciare, decidiamo di montare delle ninfette di colorazioni neutre.
L’acqua è infatti piena di chironomi e tricotteri rifugiati nella loro dimora (in gergo, “portasassi”).
Siamo a Marzo e la pesca, in Sarca, va praticata con piede asciutto, ed è concesso attraversare il fiume solo in presenza di manufatti (Briglie) o raschi con acqua molto bassa.
Ecco infatti Simone appollaiato su un sasso, in uno degli Spot che ha reso più catture.
La bellezza del fiume è veramente mozzafiato, così come l’ambiente che ci circonda.
Ed ecco la prima trota, che quel b……..ravo ragazzo di Simone, mi salpa davanti al naso.
Una bellissima trota Ibrida, a dominanza Mormorata.
A mezzogiorno, sotto un sole che fa segnare 22°, assistiamo ad una impressionante schiusa di effimere (Ephemeroptera) che oltre a svolazzare qua e là, ci entrano in bocca, nel naso e si posano sugli occhiali, come se sapessero che non siamo dei salmonidi o timallidi e quindi possono osare senza paura.
Subito, sulle poche piane presenti in questa zona, le trote cominiciano a bollare in superficie.
Ecco una foto della piana che secondo me è la più bella della zona…
Finisce la prima giornata con 7 trote rilasciate con cura.
Non per vantarmi, ma delle 7 trote, una l’ho pescata io 🙁
E sabato mattina?
Decidiamo di andare a curiosare la zona NK5 a Villa Rendena.
Incontriamo un gruppo di moschisti di Piacenza che stanno per cominciare anche loro la giornata, mentre Simone ha già la sigaretta in bocca…se anche Stefania non è riuscita nell’intento, mi sa che anch’io debba rinunciare in partenza nell’arduo compito di farlo smettere di fumare…
Passiamo un’oretta a passeggiare lungo il fiume, ma il fatto che non si possa andare in acqua con i Waders limita di molto la nostra azione di pesca in questo tratto di fiume.
Perciò decidiamo di ritornare a Spiazzo, visto che quel pezzo di fiume ci era piaciuto moltissimo il giorno prima.
Così, attorno alle 11 siamo di nuovo in pesca.
Però, rispetto venerdì, le cose sono cambiate: ci sono due squadre di pescatori che stanno risalendo il fiiume da entrambe le sponde.
Il primo gruppo è formato da 4 pescatori, quasi nostri compaesani, visto che vengono dalla provincia di Forlì e Cesena.
Uno di questi è una belva!
Risale il fiume nella sponda opposta alla nostra e continua a macinare trote su trote.
In un’oretta gli conto 6 trote e successivamente mi dice di aver preso ad inizio mattina anche 7 temoli. Ci credo, visto come pesca!
Il secondo gruppo è formato invece da due Bresciani che essendo davanti a noi nella sponda, ci rovinano un po’ la pescata.
Dovrebbero trattarsi di Dimitri e Fabrizio, abili pescatori a mosca conosciuti in zona.
Ma visto che non possiamo vantare scuse, cominciamo a pescare senza paura!
Simone, che non vuol essere da meno, tra una sigaretta e l’altra, salpa, con una ninfetta di color rosa, il suo primo temolo della vita.
Ed io?
Anche sabato arranco come un matto, non contento del mio modo di pescare a ninfa, ma dopo aver parlato con la Belva di Bagni di Romagna (il gruppo di moschisti di Forlì) direi di aver capito i miei errori e cercherò di mettere in pratica questi insegnamenti, la prossima volta.
Nonostante ciò, attacco una trotona che parte come una forsennata giù per la corrente.
Il finale del 12 non mi permette di contrastarla più di tanto, perciò decido, sotto gli occhi increduli di Simone, di assecondare la sua corsa correndo sulla riva saltando tra un sasso e l’altro.
Sembra cedere e riesco a portarla a riva, se non altro quel tanto per vederla da vicino e constatare che si tratta di un bellissimo esemplare; poi mi si slama.
Ma torniamo a Simone.
Eccolo mentre pesca a secca sulle bollate; prenderà altri due temoli.
Finisce così una due giorni divertente anche se per me non molto proficua.
Ma come sottolineato in altre occasioni, questo è il modo per noi di concepire il tempo libero, in modo sereno e spensierato condividendo le proprie passioni con chi la pensa come te.
Questo è l’importante, per il resto sono sicuro che arriverà anche il mio momento, mettendo in pratica quello che ho imparato in questi giorni.
Dimenticavo…
…ecco di seguito alcune foto in cui ci sono anche io ….
Ad anche il video di una bella cattura ….
Alla prossima!!!